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Il punto?? Si costruisce!!!


Dal tabellone del punteggio, situato sul tavolino dell’arbitro, si leggono i punti che avanzano inesorabilmente per tutto l’incontro di tennistavolo. I punti non sono altro che il risultato degli scambi che i giocatori portano a compimento durante un match.

Possono essere originati nei tempi e nei modi più variabili. Se pensiamo alla durata, il punto può venire: dopo una frazione di secondo; dopo qualche secondo o dopo una quantità più cospicua di secondi fino ad arrivare a minuti (casi rari). I modi possono essere anch’essi dei più diversi:  da un errore gratuito del giocatore; da un errore indotto; da uno scambio di attacco; da uno scambio di difesa; da un palleggio estenuante; da un colpo di fortuna o meglio ancora da un aiutino da parte dalla retina o dagli spigoli del tavolo.
chi vincerà?

Ad esclusione dei colpi di fortuna, degli aiuti o degli errori gratuiti, il punto deve essere creato, deve essere cercato. Difficilmente si va lontano se si attende che il punto cada dal cielo o se si spera che i punti originati da fattori casuali possano condurre, da soli, alla vittoria.

A tutti i livelli, tra giocatori della stessa categoria, non sempre vince il giocatore tecnicamente più bravo e atleticamente più preparato ma il giocatore che riesce, rapidamente, a unire la propria tecnica alla propria condizione fisica e alla strategia/tattica di gioco in base alle caratteristiche dell’avversario che si trova davanti.

In pochissimi scambi si devono capire i punti deboli dell’avversario, nascondere il più possibili i propri, variare l’intensità di gioco e il modo di colpire la pallina, adeguarsi velocemente al tipo di gioco dell’altro pongista, valutare correttamente quando forzare il colpo e quando appoggiare, ma l’aspetto più determinante è saper leggere la rotazione della pallina.

La rotazione della pallina!!! Questo è un tema veramente “tosto”. Nel tennistavolo moderno non è solo la tecnica a dover essere perfezionata, il fisico che deve essere preparato ma, va allenata, anche la capacità di percepire il moto rotatorio della palla da ping pong.

Come si fa? Con la pratica e con la concentrazione. La pallina può essere scambiata senza rotazione, può avere una rotazione superiore (gira verso l’alto), una rotazione inferiore (gira verso il basso), una rotazione laterale (verso destra o verso sinistra) o una rotazione mista (laterale sul basso o laterale verso l’alto). E’ difficile, ma molto importante, che ad ogni scambio l’occhio sia puntato su di essa e sul gesto tecnico con cui la stessa viene colpita dal dall’altro giocatore. E’ proprio il modo di colpirla che genera il movimento della sfera. L’atleta imprime la velocità, la parabola e la rotazione. L’avversario, con un movimento di risposta, deve adattare il colpo e la posizione della racchetta per contrastare “l’effetto” e  per mettere i in difficolta chi riceve la risposta.

Con la racchetta si blocca, si taglia, si tira un top, si schiaccia, si appoggia, si palleggia, si spinge…si costruisce il punto!!!

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